Inizialmente la produzione aveva in mente una trasposizione di The Ogre Downstairs di Diana Wynne Jones, ma, in seguito ad un accordo mancato, si decise di puntare sull’adattamento del primo libro di una serie di romanzi per ragazzi che stava avendo un grande successo nazionale e internazionale. Ecco quindi fare la sua comparsa sul grande schermo il piccolo Harry Potter con i suoi occhiali rotondi e, sulla fronte, la sua cicatrice caratteristica a forma di fulmine. La pre-produzione durò moltissimo e passò tra le mani di molteplici artisti e creativi. Spielberg, Gilliam, Reiner, Robbins, Shyamalan: questi i nomi registici considerati dalla produzione prima di puntare definitivamente su Chris Columbus, il cui lavoro in film per ragazzi come I Goonies e Mamma ho perso l’aereo contribuì vitalmente alla creazione e consacrazione nell’immaginario comune di Harry e del suo magico e immaginifico mondo. Otto pellicole, 19 ore di contenuti, quattro registi, due sceneggiatori, innumerevoli compositori celebri e prestigiosi tra cui John Williams e Alexandre Desplat, attori esordienti e non che hanno introiettato ed elevato ad icone i loro personaggi, 7,7 miliardi di dollari al botteghino, 12 nomination ai premi Oscar, un ricettacolo di sequenze entrate di diritto nella storia del cinema, un’emotività che ancor oggi trascina milioni di nuovi fan a scoprirla e riscoprirla, provando la stessa nostalgia e gli stessi brividi della prima volta: la saga di Harry Potter è uno degli universi narrativi e cinematografici più importanti di sempre; il franchise che, insieme a Il Signore degli Anelli, ha rivitalizzato, nobilitato e celebrato il fantasy al cinema, convertendolo nel genere che più ha monopolizzato i box office dello scorso decennio.
N. B. La seguente classifica non comprende i due film di Animali Fantastici, che tuttavia verranno inseriti in occasione di una nuova retrospettiva. Pertanto, l'articolo è in aggiornamento.
Hogwarts e, in generale, il mondo magico non sono più un posto sicuro e Silente chiede aiuto ad Harry per prepararsi al meglio al conflitto che è alle porte. I due danno così inizio ad una ricerca nelle pieghe del tempo e della memoria che li porterà alla scoperta di un’opprimente verità e ad un evento che li stravolgerà per sempre. David Yates viene confermato dietro la macchina da presa della saga di Harry Potter, dando origine al punto più basso mai toccato dal Wizarding World (almeno fino al recente Animali Fantastici 2). Un film barocco e mediocre che lascia basiti ed indifferenti, con la sua regia e messa in scena didascalica ed insipida, la sua sceneggiatura superficiale, misera e sminuente nei riguardi della matrice letteraria e le sue interpretazioni mal rese e mal sfruttate. A ristabilire il tutto non ce la fanno neppure una colonna sonora evocativa, un comparto scenografico epocale ed un’ultima mezz’ora convincente anche se logicamente zoppicante. Un assoluto ed imbarazzante disastro.
Film di: David Yates
Con: Daniel Radcliffe, Emma Watson, Rupert Grint, Michael Gambon, Alan Rickman, Helena Bonham Carter
Durata: 153 min
Harry Potter viene a conoscenza dell’esistenza di un’organizzazione segreta - di cui facevano parte anche i suoi genitori - e forma un esercito clandestino per scontrarsi contro l’atteggiamento oscurantista e conservatore del Ministero della Magia e l’ascendente minaccia di Lord Voldemort. David Yates subentra a Mike Newell dietro la macchina da presa della saga, dando vita ad un capitolo soddisfacente come guilty pleasure, ma ben lontano dall’essere uno dei migliori o più riusciti degli otto. Un comparto tecnico-estetico di buona fattura risulta quasi totalmente asservito ad una centralità narrativo-drammaturgica intenta a sintetizzare e trasporre il libro più lungo della serie letteraria. Tra sequenze visivamente sbalorditive, tuttavia prive di pathos, ed un sottotesto politico per niente scontato, L’Ordine della Fenice è prologo e primo atto della momentanea crisi qualitativa in cui incapperà definitivamente l’universo potteriano dalla pellicola successiva.
Film di: David Yates
Con: Daniel Radcliffe, Emma Watson, Rupert Grint, Jason Isaacs, Helena Bonham Carter
Durata: 142 min
Mentre l’oscurità si fa sempre più potente, Harry, Ron e Hermione si mettono alla ricerca degli Horcrux e, con essi, di un modo per distruggere Voldemort. La Warner Bros. decide di puntare nuovamente su David Yates per la regia delle due parti de I Doni della Morte. Nonostante venga girato back-to-back con la seconda parte, il primo atto di questo settimo capitolo si presenta come un’opera a sé stante; un dramma interiore che porta avanti un’indagine e approfondimento psicologico dei protagonisti, preparandoli cinematograficamente per ciò che avverrà. Un comparto tecnico che impara dagli errori del passato bilancia una sceneggiatura buona, seppur non integerrima. Un blockbuster, ottimo e, secondo noi, ingiustamente sottovalutato.
Film di: David Yates
Con: Daniel Radcliffe, Emma Watson, Rupert Grint, Helena Bonham Carter, Bonnie Wright
Durata: 146 min
Voldemort è sul punto di sferrare l’attacco decisivo contro Hogwarts, mentre Harry, Ron e Hermione chiedono aiuto ai compagni per trovare e distruggere gli ultimi Horcrux e sconfiggere così il Signore Oscuro. Con Harry Potter e i Doni della Morte - Parte 2, David Yates raggiunge uno dei punti più alti della propria carriera, dirigendo l’epilogo di una delle saghe più importanti e celebri della storia del cinema, il cui merito principale è l’aver rivitalizzato il fantasy al cinema. Un comparto tecnico maturato sotto alcuni punti di vista, ma che non riserva fin troppe sorprese rappresenta e porta su schermo una sceneggiatura imperfetta che però sancisce una rinascita creativa dell’autore Steve Kloves. Non certo un capolavoro, ma un blockbuster con tutti i crismi, da ricordare sul piano cinematografico e commerciale.
Film di: David Yates
Con: Emma Watson, Daniel Radcliffe, Rupert Grint, Helena Bonham Carter, Bonnie Wright
Durata: 130 min
Un bambino ordinario, dal passato cupo e misterioso, riceve una lettera da parte di una scuola di streghe e stregoni di nome Hogwarts che gli rivela l’esistenza di un segreto e bizzarro mondo magico. Chris Columbus è progenitore e creatore, a livello estetico e visivo, dell’universo di Harry Potter così come lo conosciamo oggi. Regista di Mamma ho perso l’aereo e sceneggiatore de I Goonies, questi traspone su schermo il primo romanzo della saga letteraria di J.K. Rowling, servendosi di una sceneggiatura semplice ma equilibrata e di un comparto effettistico e spettacolare che regge benissimo ancor oggi. “Fedeltà” e “necessità di creare una nuova affiliazione” sono gli ingredienti fondanti la genesi di una delle saghe per antonomasia, dominatrice, per anni, dei botteghini di tutto il mondo e parte integrante della cultura cinematografica contemporanea/pop.
Film di: Chris Columbus
Con: Daniel Radcliffe, Rupert Grint, Emma Watson, John Cleese, Richard Harris, Ian Hart
Durata: 151 min
Nonostante le regole ferree, Harry viene sorteggiato come concorrente del Torneo Tremaghi, competizione magica estremamente prestigiosa, scoprendo, suo malgrado, che il tutto non è che parte del piano di Lord Voldemort per tornare in vita. Mike Newell raccoglie l’eredità lasciatagli da Columbus e Cuarón, costruendo una pellicola di passaggio che imposta una sorta di linea guida per tutta la produzione potteriana successiva. Malgrado una regia molto più invisibile e subordinata al comparto narrativo rispetto a quella de Il prigioniero di Azkaban e una sintesi di uno dei romanzi più corposi della serie fatta di alti e bassi, Il calice di fuoco si rivela essere un’opera assolutamente riuscita che intrattiene e colpisce con i suoi numerosi twist, inanellando un paio di sequenze adrenaliniche e minacciose entrate all’istante nell’immaginario collettivo.
Film di: Mike Newell
Con: Daniel Radcliffe, Emma Watson, Rupert Grint, Bonnie Wright, Robert Pattinson
Durata: 153 min
Dopo aver sconfitto Voldemort e aver nuovamente impedito il compimento delle sue mire di resurrezione, Harry dovrà fare i conti con Sirius Black, sanguinoso assassino e fervente seguace del Signore Oscuro misteriosamente legato alla famiglia del giovane mago, evaso dal carcere di Azkaban con l’intento di ucciderlo. Alfonso Cuarón, chiamato a sostituire Chris Columbus dietro la macchina da presa, imbastisce un prodotto molto più maturo rispetto ai due film precedenti, seppur contraddistinto da atmosfere non sempre performanti. Un comparto tecnico strabiliante, una sceneggiatura totalmente votata all’evoluzione caratteriale dei personaggi ed un parterre di interpretazioni immedesimate sono il tris vincente alla base di una visione forse fin troppo libera e discontinua, ma talmente coraggiosa da convertire Il prigionero di Azkaban in un instant cult.
Film di: Alfonso Cuarón
Con: Daniel Radcliffe, Rupert Grint, Emma Watson, Gary Oldman, Alan Rickman, David Thewlis
Durata: 136 min
Continuano le avventure dei tre piccoli maghetti al secondo anno nel castello di Hogwarts. Questa volta, il trio dovrà confrontarsi con un mostro dalle dimensioni ciclopiche che aggredisce e pietrifica i maghi figli di babbani e con un passato misterioso, legato alla stessa fondazione della scuola. Chris Columbus conclude il suo intervento potteriano con un sequel ottimo, contraddistinto da una crescita e maturazione giustificata e necessaria di estetica e racconto. Sibili di morte, sangue a fiotti e creature dark e inquietanti sono i sintomi evidenti di una narrazione ancora più cupa e gotica, completata successivamente da una regia immedesimata, una fotografia giocata sul chiaroscuro e una durata considerevole, ma oltremodo godibile. Uno dei migliori film per ragazzi.
Film di: Chris Columbus
Con: Daniel Radcliffe, Emma Watson, Rupert Grint, Kenneth Branagh, Maggie Smith, Richard Harris
Durata: 159 min
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