TITOLO ORIGINALE: The Old Guard
USCITA ITALIA: 10 luglio 2020
USCITA USA: 10 luglio 2020
REGIA: Gina Prince-Bythewood
SCENEGGIATURA: Greg Rucka
GENERE: azione, fantastico
PIATTAFORMA: Netflix
Una squadra di Immortali, provenienti da epoche e contesti storici differenti e capitanati da Charlize Theron e Luca Marinelli, combattono contro una casa farmaceutica che vuole utilizzare il loro “dono” a fini di lucro. E’ disponibile alla visione il cinecomic originale Netflix tratto dall’omonimo fumetto di Greg Rucka. Una regia convenzionale, una progressione che sa di vecchio ed un ritmo traballante vengono salvati, in extremis, da interpretazioni visivamente convincenti ed un concept avvincente. Non un completo passo falso, ma, ad ogni modo, una mezza delusione che, se trattata e prodotta con più cura e ingegno, avrebbe certamente fatto parlar di sé.
Charlize Theron e Luca Marinelli protagonisti nell’adattamento di un fumetto scritto nientemeno che da Greg Rucka - vincitore di sei Eisner Awards per il suo lavoro in DC e Marvel Comics. Che cosa si potrebbe volere di più? Co-produzione Skydance Media e Denver and Delilah Productions, The Old Guard è, a tutti gli effetti, uno dei primi cinecomic originali Netflix. La pellicola tratta la storia di un quartetto di mercenari - guidati dalla tenebrosa Andy - con la peculiare abilità di guarire da ogni tipo di ferita. Tutti loro sono immortali secolari - per non dire millenari - appartenenti a epoche e periodi storici differenti, chi alle Crociate, chi alle guerre napoleoniche. Durante una missione in Marocco, il team viene tradito da Copley - ex agente della CIA e mandante dello stessa operazione -, il quale, proprietario di un filmato che testimonierebbe i fenomenali poteri di guarigione della squadra, sta facendo affari con una grande casa farmaceutica, la Merrick. La corporazione è infatti intenzionata a condurre esperimenti e, successivamente, “utilizzare” il dono degli Immortali per motivi puramente economici, più che strettamente umanitari. Inizia così una letterale caccia all’uomo, durante la quale il gruppo scoprirà l’esistenza di una giovane marine che, a quanto pare, condivide il loro stesso potere.
Dietro la macchina da presa, la semi-sconosciuta Gina Prince-Bythewood - fattasi le ossa con drammi e commedie romantiche -, qui, per la prima volta, alle prese con un action a tutto tondo. Pur mantenendosi costantemente su discreti livelli di comprensibilità e costruzione dell’azione, la regia di The Old Guard non è però esente dai difetti tipici di un primo approccio ad un genere cinematograficamente estraneo. Non sempre limpidissimo e fluido, molte volte confusionario, talvolta fin troppo intraprendente (con successive rotture della grammatica ed equilibrio della sequenza), il lavoro di Gina Prince-Bythewood si attesta su standard meramente operai, venendo relegato quasi esclusivamente ad un accompagnamento godibile ed intrattente del racconto. Scordatevi quindi, per fare un esempio, la frenesia e rapidità della macchina da presa di Tyler Rake (sempre di Netflix): The Old Guard, da un punto di vista registico, se comparato all’operato di Sam Hargrave, appare estremamente sottotono e convenzionale.
Ciò nonostante, a differenza del sopracitato action con protagonista Chris Hemsworth - anch’esso adattamento di un’opera a fumetti -, la pellicola di G. Prince-Bythewood può contare su un’ossatura narrativa, firmata Greg Rucka, non solo meglio sviluppata, ma anche maggiormente accattivante. E’ palese l’influenza - che, alla lunga, si tramuta in cliché - di esempi fumettistici più celebri come Wolverine e gli X-Men (su cui lo stesso Rucka ha lavorato tra il 2002 e il 2004) e la pellicola non risulta certo priva di forzature, semplicismi, prevedibilità e aspetti nebulosi di sorta. Pur con questi difetti, ad ogni modo, la scrittura di Rucka mantiene vivo e costante l’interesse dello spettatore, mediante sequenze di flashback - riguardanti le origini dei quattro membri del team - affascinanti e dall’ottima ricostruzione storica. Tuttavia, questo concept, originale, intrigante e dalle smisurate potenzialità creative, è accompagnato da uno sviluppo e struttura così tradizionali da risultare ben presto scontati - pur mostrando, in certi momenti, una promettente consapevolezza narrativa, con dialoghi che favoriscono un minimo di introspezione ed evoluzione dei personaggi.
Il vero protagonista di The Old Guard - nonché principale responsabile della riuscita sommariamente positiva del progetto - è però il cast, capitanato da un’atletica e magnetica Charlize Theron, che torna a subire “quintali di mazzate” dopo l’estenuante prova in Atomica Bionda di David Leitch, ed un Luca Marinelli (qui al suo primo approccio con un action in piena regola) che, anche se in parte, appare spesso inappropriato, oltre che totalmente sprecato. Malgrado ciò, la quasi totalità delle interpretazioni - completate da stunt tutto sommato convincenti - favorisce la conseguente elevazione e potenziamento di una costruzione dei personaggi che odora di già visto o, addirittura, accennato. Nessuna miglioria anche per quanto riguarda il comparto musicale - anonimo e controproducente - e il ritmo - quasi mai deciso e persistente.
A conti fatti, The Old Guard è il miglior action degli ultimi tempi? Certo che no. Si poteva fare di meglio? Certo che sì. Infatti, andando a limare o migliorare aspetti - come la colonna sonora o la regia in determinati frangenti -, la pellicola avrebbe sicuramente goduto di un maggior grado di identitarietà e memorabilità che, sfortunatamente, non presenta. Ci si accontenta, forse in maniera eccessiva, di interpretazioni salde ed espressive - anche se non tutte sfruttate al massimo -, lasciando però incompleto e sbozzato (quasi) tutto il resto. In più, si tende a procedere per convenzionalità, secondo un avanzamento tanto lineare e prevedibile, quanto cedevole, ritmicamente parlando. The Old Guard si configura dunque come un film che non merita, per varie ragioni, una totale stroncatura, ma che, viste le potenzialità e il concept di fondo, avrebbe potuto regalare, di certo, qualcosa in più di un semplice intrattenimento fine a sé stesso.