TITOLO ORIGINALE: Trolls Band Together
USCITA ITALIA: 9 novembre 2023
USCITA USA: 17 novembre 2023
REGIA: Walt Dohrn
SCENEGGIATURA: Elizabeth Tippet
CON LE VOCI DI: Anna Kendrick, Justin Timberlake, Camila Cabello, Eric André, Troye Sivan, Kid Cudi, Daveed Diggs, Ru Paul
GENERE: animazione, commedia, musicale, avventura, fantastico
DURATA: 92 min
Terza incursione sul grande schermo del fortunato franchise made in Dreamworks, Trolls 3 - Tutti insieme è la riconferma di una formula ormai rodata, questa volta all'insegna di una reunion storica, quella degli NSYNC con tanto di Justin Timberlake. Per il resto, parliamo della solita avventura ai quattro angoli del reame (in continua espansione e ristrutturazione) dei nostri amici trolls, solo meno spericolata e convincente rispetto a quella del capitolo precedente.
Nasce all’insegna di quello che qualcuno definirebbe un cortocircuito transmediale o, più banalmente, di un richiamo nostalgico, la terza avventura dei Trolls, il fortunato franchise animato made in Dreamworks basato sulla nota linea di bambole e giocattoli anni ‘60 creata da Thomas Dam. Come forse già saprete, stiamo parlando della reunion degli NSYNC, celebre boy band che ha spopolato e scalato le classifiche a cavallo tra gli anni ‘90 e i primi 2000, che, per l’occasione, non solo scrive e canta un pezzo nuovo di zecca (il primo da 22 anni), ma si ritrovano con Justin Timberlake, appassionata voce di Branch, uno dei colorati trolls protagonisti, ma ben prima loro frontman, andato poi solista e divenuto, come tutti sappiamo, una pop-star ancora più grande e popolare.
È questo, ormai inevitabile, tuffo nel passato - che informa ed ispira pure il racconto del film - tutto, o quasi, quello che il nuovo scalmanato, zuccheroso e lisergico ottovolante di casa Dreamworks, diretto dall’habitué della serie Walt Dohrn, ha da offrire alla compagine adulta del proprio pubblico potenziale. Come ovvio e giusto che sia, la maggior parte del lavoro del team creativo è infatti a favore e al servizio dell’esperienza degli spettatori più piccoli. In tal senso, Trolls 3 - Tutti insieme è, in tutto e per tutto, una riconferma di una formula ormai rodata che ammette (d’altronde, perché dovrebbe se è così ben oliata e funzionale?) pochissime defezioni, novità od incursioni da parte di un immaginario e di un mondo più maturi. Tra le poche di questo nuovo capitolo, ricordiamo un discorso, seppur molto vago, sullo show business, qualche riferimento all’ondata di cancel culture e al “distinguere la persona dall’artista”, un paio di sequenze che vedono alcuni trolls andare in analisi (da un simpatico esserino, delle cui ciniche manie mortifere qui purtroppo non si riprendono le fila), ed un accenno di scurrilità appositamente censurato.
Ma, appunto, è davvero poca cosa rispetto all'ennesima corsa a perdifiato ai quattro angoli del reame (in continua espansione e ristrutturazione) dei nostri trolls, solo meno avvincente, ritmata, strabordante di quella della pellicola precedente. E questo, fin dalle aggiunte di worldbuilding e alle new entry nel parterre di personaggi.
In World Tour, invero, la scoperta di tanti mondi diversi, ognuno associato e connotato a livello estetico da un genere musicale diverso, sopperiva ad un intreccio abbastanza esile e pretestuoso, complice un sense of wonder inesauribile e costantemente alimentato. Qui, la trama - votata al tema della famiglia, al concetto di perfezione ed infine ad una morale da fiaba moderna, che professa l’armonia nei rapporti e, va da sé, nella musica - è sì, di nuovo, un pretesto bell’e buono, atto a mettere in moto la macchina intrattenitiva e a giustificare un accumulo istintivo e kitsch di numeri musicali (che tuttavia non sanno replicare l’energia contagiosa e la preziosa diversificazione di quelli della scorsa avventura), soltanto che nessuna delle integrazioni di mitologia, di ambientazione, di bestiario e, addirittura, di texture e stili ex-novo con cui è “disegnato” il reame riesce a supplirle.
Né i familiari ritrovati - dal lato sia di Branch, sia della regina Poppy -, né quei due, tre scenari inediti (come un’anonima utopia trollesca, un resort tropicale fatto di gomma e lana, ed una metropoli sospesa nel vuoto, a metà tra una Las Vegas abbastanza edulcorata ed un tracciato di Super Mario Kart), né tantomeno un amabile mezzo di locomozione senziente e dalle sembianze pseudo-canine (che è, a suo modo, un omaggio a Il mio vicino Totoro di Miyazaki) o ancora qualche inserto e sequenza in animazione 2D che rispolvera Yellow Submarine e le opere di Ralph Bakshi... Insomma, neanche riferimenti di questo calibro, per certi versi pure ricercati, riferimenti che testimoniano il profondo amore e conoscenza per il cinema animato che scorre senz’altro tra le fila creative del progetto e che, del resto, Dreamworks ha sempre dimostrato; servono a far dimenticare, anche solo per un istante, ai più smaliziati (e non solo) tra il pubblico di trovarsi di fronte ad un usato sicuro.
O, a dirla tutta, ad un franchise che, suo malgrado, con Trolls 3 - Tutti insieme dimostra di puntare ad una banale e pigra conservazione. Di non possedere, in altre parole, poi tanto margine di manovra od una spinta di qualsiasi tipo per reinventarsi come e quante volte vorrebbe, e legittimare così un quarto tour in questa terra (meno) glitterata e (più) arruffata, rumorosa e pop, ipercolorata ed ultra-sonorizzata, ma tutto sommato fin troppo prevedibile ed autoindulgente.
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