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THE PLANE È UN ACTION NEL SEGNO DELL'EFFICIENZA

SCHEDA

TITOLO ORIGINALE: Plane
USCITA ITALIA: 25 gennaio 2023
USCITA USA: 13 gennaio 2023
REGIA: Jean-François Richet
SCENEGGIATURA: Charles Cumming, P.J. Davis
GENERE: azione, thriller
DURATA: 107 min

VOTO: 6

RECENSIONE:

Dopo una breve digressione streaming (quantomeno in Italia), Gerard Butler torna a fare scalo sul grande schermo con The Plane di Jean-François Richet, nel quale interpreta un pilota di linea, ex militare, che si ritrova a dover fare i conti con un atterraggio di emergenza in un'isola piena di terroristi separatisti. Sarebbe abbastanza superfluo aspettarsi una sceneggiatura profonda e riflessiva da simili premesse, una che vada oltre una caratterizzazione basilare dei personaggi e quel retrogusto da classico B-movie anni '80 e '90. Ciò nonostante, The Plane riesce a mantenere la sua traiettoria grazie alla sobrietà e alla solidità registiche con cui compone e dà vita ad un crescendo comunque coinvolgente di sparatorie, colluttazioni, infiltrazioni ed esfiltrazioni, coreografie nella media, pianisequenza ben gestiti, inserti videoludici e decolli ed atterraggi miracolosi.

«PER MOTIVI DI EFFICIENZA»

“Spettatori, qui è il vostro Gerard Butler che vi parla” e che torna al cinema (quantomeno in Italia) dopo una breve digressione streaming con pellicole minori e abbastanza dimenticabili come Copshop di Joe Carnahan, approdato direttamente su Sky, e Chase di Brian Goodman, sbarcato invece su Prime Video.

Non fraintendete: non vogliamo certo affermare che The Plane di Jean-François Richet rappresenti un punto di svolta del filone nella sua conformazione ed incarnazione più attuale, o che avrebbe sfigurato all’interno del catalogo-”cestone” di titoli di una qualsiasi piattaforma. E non c’è neppure da stupirsene, in quanto stiamo stiamo pur sempre parlando di una pellicola nella quale il nostro interpreta tal capitano Brodie Torrance, un coraggioso pilota di aerei civili, ex militare, vedovo ed amorevole padre di famiglia, che, in servizio la notte di Capodanno, è costretto ad un atterraggio di emergenza in un’isola delle Filippine, dopo che il suo velivolo (con a bordo giusto una decina di passeggeri) viene danneggiato da una furiosa perturbazione - quest’ultima prevista ma minimizzata “per motivi di efficienza”.

Come normale che sia, i guai non finiscono qui e, oltre al danno, li e ci attende pure la beffa. Quest’isola infatti è tutt’altro che disabitata, e Torrance e i suoi passeggeri verranno ben presto fatti prigionieri da un gruppo di criminali separatisti ed esperti sequestratori. Il pilota dovrà quindi unire le forze con Louis Gaspare, un fuggitivo accusato di omicidio, anch’egli ex militare della Legione straniera francese, passeggero last-minute del volo; per sconfiggere i miliziani, cercare un modo per riprendere contatti con la compagnia aerea e tirare tutti fuori dai guai.

The Plane Recensione Cinemando

TRA SULLY E LEFT BEHIND

Dimenticatevi allora sia Tom Hanks che compie un ammaraggio nel bel mezzo del fiume Hudson nel meraviglioso Sully di Clint Eastwood, sia i disgraziati estremi fantascientifico-apocalittici del volo pilotato da Nicolas Cage in Left Behind. Ma soprattutto domandatevi se da un simile soggetto e da suddette premesse (in primis, la presenza-certificazione di Butler) possa mai venir fuori qualcosa di più di un action smaliziato e goliardico. Oppure, quanto ragionevole sia pretendere una sceneggiatura che vada al di là di una mera funzionalità spettacolare ed inevitabilmente epidermica. La risposta ad entrambe le domande è retorica, ovvio.

Ciò detto, se allora la sceneggiatura di Charles Cumming e P.J. Davis (quest’ultimo firmatario di quella catastrofe che è The Contractor) fa il suo e il giusto per favorire e sbrigare l’incedere, l’arrivo e lo sbrogliarsi dell’azione, fornendo caratterizzazioni approssimative, quando non stereotipate, ad eroi e passeggeri-ostaggi (ognuno con una sua nevrosi ed attitudine ben precisa; meri pacchetti da trasferire da un punto all’altro; motivo d’innesco di tutto l’intreccio), e limitandosi a restituire a tutta l’operazione quell’effetto nostalgico, anacronistico, di film cristallizzato nel tempo, un retrogusto ed un approccio da classico B-movie anni ‘80 e ‘90; non è sbagliato, al contrario, esigere una messa in scena ed una regia capaci di tenere le fila di una pura e semplice thrill ride che esaurisca tutte le sue possibilità nel giro di circa un’ora e quaranta.

UN ACTION SOLIDO, DI VOLTI E CORPI

Ebbene, a dispetto di quello che ci si potrebbe immaginare, siamo sorpresi nel riconoscere come The Plane riesca in questa impresa senza eccessivi intoppi. Il merito è indubbiamente e precipuamente del già citato Jean-François Richet, regista francese specializzato in action di stampo gangsteristico, noto autore (solo in patria!) del sottovalutato dittico Mesrine con protagonista Vincent Cassel. Egli, con mano incredibilmente salda, tira le fila, conduce ed infine porta a destinazione questo itinerario dagli evidenti limiti, tra cui un budget risicatissimo, come denotano i morigerati e sporadici utilizzi di computer grafica.

Il regista dimostra, in tal senso, di aver bene a conoscenza tanto il tono e le (basse) pretese dell’intreccio, che mantiene stabile e in bilico tra il puro ed inaspettatamente crudo escapismo e qualche nota di proverbiale, retorico e patetico dramma, quanto gli elementi a propria disposizione, sopperendo a suddette limitatezze pratiche e pragmatiche con un uso irreprensibile di corpi e volti. Nello specifico, di quelli di un Gerard Butler che riesce addirittura a risultare credibile in questo clima di generale e consapevole improbabilità ed assurdità, e di un Mike Colter reduce dal fiasco del microuniverso Netflix intitolato ai Difensori di casa Marvel, che, dal canto suo, dimostra di avere ancora moltissimo da offrire in campo action, magari alle prese con un testo più serio ed autorevole di questo.

The Plane Recensione Cinemando

CONCLUSIONI

Malgrado le futili falle logiche e di scrittura, The Plane riesce allora a mantenere la sua traiettoria grazie alla sobrietà con cui compone e dà vita ad un crescendo comunque coinvolgente di sparatorie, colluttazioni, infiltrazioni ed esfiltrazioni, coreografie nella media, pianisequenza ben gestiti, inserti videoludici e decolli ed atterraggi miracolosi.

Fossimo stati al tempo dei Cahiers du cinéma, forse un certo Bazin avrebbe potuto scrivere pagine e pagine su un intravedibile discorso metatestuale ed autoriflessivo sull’immagine che certifica (“non c’è un video, non è successo”). Ma oggi quello a cui possiamo limitarci è chiudere un occhio sulla natura di un’operazione scritta, prodotta ed interpretata, alla fin fine, col pilota automatico, senza infamia e senza lode, riconoscendone, al contempo, l’umiltà, il mestiere, la consapevolezza, nonché il modo efficiente (non a caso) con cui riesce a destreggiarsi, a non deragliare od alzare irragionevolmente l’asticella delle proprie ambizioni e arrivare ai titoli di coda. Con tanto di applauso all’atterraggio.


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Pubblicato da Nicolò Baraccani il 31 Gennaio 2023
Categorie
  • Cinema
Tag
  • 2023
  • AZIONE
  • Gerard Butler
  • THRILLER
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