TITOLO ORIGINALE: The Christmas Chronicles 2
USCITA ITALIA: 25 novembre 2020
USCITA USA: 25 novembre 2020
REGIA: Chris Columbus
SCENEGGIATURA: Matt Lieberman, Chris Columbus
GENERE: avventura, commedia, fantastico, azione
PIATTAFORMA: Netflix
Babbo Natale, insieme a Kate Pierce, il fratellastro di quest'ultima e Mamma Natale devono salvare la festa più gioiosa di tutte dai piani malefici dell'elfo cattivo Belsnickel. Chris Columbus è la mente creativa dietro il secondo capitolo di uno dei film originali Netflix più visti di sempre. Un Kurt Russell semplicemente perfetto nei panni di un Babbo Natale divertito e cordiale è il protagonista assoluto di una commedia natalizia per famiglie, pensata per divertire ed emozionare, che si inserisce perfettamente nel filone d'appartenenza. Nonostante una comicità infantile e non sempre efficace, alcuni risvolti di trama e caratterizzazione semplicistici e un paio di momenti stucchevoli, Qualcuno salvi il Natale 2 soddisfa pienamente i propri intenti, condendo il tutto con un ritmo costante e un ventaglio di citazioni cinematograficamente succulente.
I cristiani lo riconoscevano nella figura di San Nicola, vescovo della città turca di Myra e protettore dei bambini. I popoli germanici, prima della conversione al cristianesimo, lo inquadravano invece nel mito di una grande battuta di caccia invernale che vedeva Odino impegnato a sostituire, con regali o dolciumi, le carote, la paglia o lo zucchero lasciati dai bambini per sfamare Sleipnir, il suo cavallo volante. I suoi nomi sono molti - Christkind, Kerstman, Jólamaður, Papá Noel - ma, per noi, è semplicemente Babbo Natale. L’idea (con riferimento alla tradizione statunitense) di un vecchio corpulento e barbuto che, una volta l’anno, guida la sua slitta di renne, scende i camini, mangia latte e biscotti e fa felici i bambini buoni di tutto il mondo con doni di ogni forma e colore, è da sempre incarnazione figurativa del Natale e dei suoi stilemi etico-morali. Superate questa sua natura educativo-pedagogica, col tempo, la figura di Babbo Natale si è convertita piuttosto in un simbolo di colonizzazione di immaginario e percezione, sotto forma di guadagno, per l’industria cinematografica - in particolare per quella hollywoodiana. Questo, fin dalle stesse origini del cinema, fin dal cortometraggio muto Santa Claus (1898) di George Albert Smith che segna, a tutti gli effetti, la prima apparizione del barbuto su schermo. Tuttavia, l’evoluzione di tecnica e linguaggio filmici ha portato ad una progressiva evoluzione e decodificazione del personaggio e della sua iconografia tipica e originaria. Ecco dunque approdare al cinema Santa Claus molto più dissacranti e insoliti come uno scheletro longilineo (The Nightmare Before Christmas, 1993), un impiegato dei grandi magazzini (Miracolo nella 34ª strada, 1994), un serial killer (Santa’s Slay, 2005), il leader di una banda di eroi (Le 5 leggende, 2012), un boscaiolo dal passato doloroso (Klaus, 2019) oppure ancora un bambinone divertito e cordiale, a capo di un villaggio sospeso tra mito e realtà, tra ingegno e avanzamento tecnologico e fedeltà alle radici storico-leggendarie, e celato al mondo esterno dall’Aurora Boreale.
E’ proprio quest’ultimo il caso del Babbo Natale protagonista di Qualcuno salvi il Natale, film originale Netflix tra i più visti di sempre (20 milioni di visualizzazioni solo nella prima settimana di rilascio), uscito poco più di due anni fa e diretto da un semisconosciuto Clay Kaytis: una vera sorpresa natalizia; una commedia per famiglie fresca e riuscita, costruita a regola d’arte e arricchita con un umorismo tagliente e un’azione dinamica che favorivano un ritmo costante, per un intrattenimento ugualmente stabile. Sorpresa rinnovata, una volta venuti a conoscenza del nome registico dietro la lavorazione del secondo capitolo, oggetto vero e proprio della recensione in essere. A rimpiazzare Kaytis troviamo infatti il regista per antonomasia di “film per famiglie”; un cineasta noto e amato, nel panorama del cinema mainstream, non tanto per la magniloquenza nell’uso della macchina da presa, quanto per l’approccio ingenuo e divertito che adotta nei confronti di ciò che rappresenta e traduce su schermo. Stiamo parlando di Chris Columbus, mente creativa dietro a grandi cult come Gremlins (1984), I Goonies (1985), Mamma ho perso l’aereo (1990), Mrs. Doubtfire (1993) e i primi due Harry Potter (2001-2002) e titolare pertanto di una filmografia - come potrete notare - completamente orientata al divertimento di grandi e piccini e talvolta alla fascinazione nei confronti di un mondo magico-fantastico tutto da scoprire. All’interno di questo ecosistema filmico, Qualcuno salvi il Natale 2 rappresenta di certo un’opera minore (anche se contraddistinta da qualche tocco stilistico degno di nota), presentando un Columbus che si tira volontariamente da parte e che condisce con una regia consacrata per intero alla narrazione e ad una sua resa quanto più soddisfacente e fluida, una sceneggiatura che, nonostante qualche imprecisione ed un distanziamento evidente dai toni della prima iterazione, si mantiene complessivamente integra e funzionale.
Difatti, a differenza del primo capitolo - imperniato attorno ad uno scenario prettamente urbano -, Qualcuno salvi il Natale 2 prende ispirazione dalla leggenda dietro la figura di Babbo Natale per costruire una storia che punta verso lidi fantastici e immaginifici, contraddistinta da una morale e da un impianto tematico di stampo familiare e formativo (tipici della produzione natalizia fin dalla notte dei tempi e presenti già nel primo film), da uno decentramento focale a discapito di Teddy Pierce e a favore della sorella Kate (già presente nel primo, qui vera protagonista insieme a Babbo Natale) e da una caratterizzazione e "approfondimento" maggiori di alcuni personaggi. Primo fra tutti, lo stesso Babbo Natale, del quale vengono contestualizzate, sempre ai fini dell’intreccio e della sua efficacia divertente ed intrattenente, origini e assiomi caratteriali. Facciamo dunque la conoscenza del suo paese dei Balocchi, di sua moglie - l’incantevole Mamma Natale interpretata da un'altrettanto incantevole Goldie Hawn -, del suo passato da vescovo e di un suo pseudo-rapporto filiale, che si converte poi nella scintilla da cui prende il via tutta la vicenda. Infatti, se nel film del 2018 Santa, aiutato dai fratelli Pierce, aveva dovuto salvare il Natale da un ostacolo che i suoi stessi aiutanti avevano creato, in questo secondo capitolo il tutto deriva dal suo rapporto instabile con Belsnickel, elfo cattivo - trasformatosi in umano per via del suo comportamento dispettoso e ribelle - che, per vendicarsi del mentore/padre, vuole cancellare irreparabilmente il Natale. Babbo, Kate, il fratellastro di quest'ultima e Mamma Natale dovranno quindi fermare le mire sovversive di Belsnickel e salvare, ancora una volta, la festa più gioiosa di tutte.
Malgrado un soggetto semplice ed uno sviluppo tutt’altro che originale, l’intreccio di Qualcuno salvi il Natale 2 ha, come maggior pregio, una solidità e integrità - reiterate e sostenute, in secondo luogo, da un ritmo persistente, un ventaglio di citazioni e riferimenti che faranno a dir poco impazzire gli amanti dei classici natalizi ed un cast in parte, su cui troneggia un Kurt Russell semplicemente perfetto - che rendono la visione un’esperienza piacevole e indicata. Proprio quest'ultimo aspetto è probabilmente una delle ragioni principali che - nonostante la comicità infantile e non sempre efficace, alcuni risvolti di trama e caratterizzazione semplicistici, una rottura della quarta parete abbastanza superflua, un paio di momenti stucchevoli e un sotto testo femminista fiacco, utilizzato in forma di gag - ci spingono a promuovere Qualcuno salvi il Natale 2, in quanto sequel specifico e, più generalmente, commedia natalizia per famiglie. Certo, Columbus avrebbe potuto dare certamente di più, dal momento che qui si mostra quasi come un semplice mestierante che sacrifica tutte le proprie forze e idee creative in favore di una trama che, peraltro, risulta molto meno incisiva rispetto alla pellicola del 2018. Eppure, giunti a fine visione, non avrete la sensazione di aver perso due ore del vostro prezioso tempo, bensì rimarrete confortati e (perché no?) colpiti da un racconto ed una vicenda che, seppur pensati appositamente per fini commerciali ed intrattenenti, lasciano ugualmente trasparire una simil-cura o amore nei confronti di quanto rappresentato. In definitiva, riteniamo che Qualcuno salvi il Natale 2 (così come il suo predecessore) sia il film Netflix perfetto da vedere in occasione delle prossime festività - magari sul divano, con una cioccolata in tazza e la giusta compagnia -; un compitino che adempie ai bisogni e richieste del proprio filone cinematografico di appartenenza, senza mai spingersi oltre o puntare più in alto.