TITOLO ORIGINALE: Spider-Man: Far from Home
USCITA ITALIA: 10 luglio 2019
USCITA USA: 2 luglio 2019
REGIA: Jon Watts
SCENEGGIATURA: Chris McKenna, Erik Sommers
GENERE: azione, avventura, fantascienza
Con Far From Home, lo Spider-Man di Tom Holland raggiunge la sua piena maturità, risorgendo dalle macerie dello scontro con Thanos.
Il 24 aprile 2019, in Italia, usciva Avengers: Endgame, una pietra miliare della storia del cinema d’intrattenimento, il punto di arrivo di un progetto filmico durato più di 10 anni e composto da ben 21 pellicole tutte connesse tra di loro. Endgame termina, purtroppo, con la morte di uno dei supereroi più amati e più popolari dell’intero universo, Iron Man, interpretato dall’incredibile Robert Downey Jr.. Così come gli spettatori si devono riprendere dal lutto, dal fatto di aver visto morire una delle figure iconiche della saga, così deve fare Peter Parker in questo Far From Home, scegliendo se raccogliere l’eredità di Tony Stark AKA Iron Man o continuare per la propria strada.
Jon Watts torna alle redini della saga ragnesca con protagonista Tom Holland e questa volta – ancora più che in Homecoming – riesce a catturare veramente lo spirito di Spider-Man e, soprattutto, di Peter Parker, approfondendolo e rendendolo, finalmente, completo e dettagliato a 360°. Senza dubbio, dopo Into the Spiderverse, Far From Home è il film che coglie l’essenza vera e propria del personaggio. Watts, inoltre, dirige alcune delle scene action e di combattimento migliori di tutto il MCU, regalandone una che rimarrà per sempre negli annali della saga cinematografica. A differenza di Ant-Man & the Wasp, film, praticamente, parallelo a questo Far From Home – perché veniva subito dopo un grande evento, come Infinity War – il nuovo film dedicato al Ragno del Queens si incastona perfettamente nella timeline e presenta una grande importanza ai fini della maxi trama dell’Universo Marvel, introducendo moltissimi risvolti interessanti ed intriganti che verranno sviluppati nei prossimi film a lui dedicati, ma anche nella ben più ampia Fase 4 (che inizierà nel 2020, presumibilmente, con Black Widow).
Dovunque mi giro vedo la sua faccia. Mi manca moltissimo. [parlando di Tony Stark]
Spider-Man (Tom Holland) nel film
Il tono molto più rilassato e scanzonato del film – giusto per far riprendere gli spettatori dalla “botta” subita in Endgame – si nota già dai primi minuti della pellicola che inizia con una sempreverde “I Will Always Love You” di Whitney Houston e un in memoriam molto cheap per ricordare gli eroi caduti nella battaglia contro Thanos. Questo filmato, fatto dagli stessi studenti del liceo di Peter Parker, serve a inquadrare cronologicamente il film e fare un piccolo recap per gli spettatori meno attenti (infedeli). Viene, inoltre, introdotto il concetto di blip (il termine tecnico dell’effetto dello schiocco di Thanos) e viene spiegato come si è ristabilito e ripreso il sistema scolastico dopo il successivo schiocco di Hulk all’interno di Endgame, il quale ha riportato tutti in vita. Il tono più spensierato della pellicola, inoltre, si respira in gran parte della prima parte della pellicola, in cui veramente lo spettatore non fa altro che seguire la gita della classe di Peter in giro per l’Europa. Sì, ci sono dei pericoli, ma tutto si risolve così velocemente che, ad un certo punto, non si sa dove il film voglia andare a parare. La prima parte del film, forse un po’ troppo blanda, scorre velocemente tra battutine, belle scene d’azione e Peter che tenta di conquistare MJ inutilmente. Poi arriva Quentin Beck AKA Mysterio e tutto cambia. La seconda parte del film porta l’opera completamente ad un altro livello e la fa diventare come uno dei migliori stand-alone dell’intero universo Marvel al cinema. Il ritmo della pellicola si fa così incalzante e rapido che gli ultimi 40 minuti sembrano 10 e, quando finisce, non si è soddisfatti, se ne vuole ancora.
Al suo quinto film all’interno del MCU, Tom Holland si conferma essere il miglior Spider-Man live action mai apparso su schermo. Fumettoso, pieno di mille sfaccettature e mille problemi, con un carattere e una morale rassomiglianti la parte cartacea, il suo Uomo Ragno è, senza dubbio, uno dei personaggi meglio riusciti e più amati dell’Universo CInematografico Marvel. Nel film, Spider-Man deve venire a patti con la morte del suo mentore e figura paterna Tony Stark e, decidendo se essere il nuovo Iron Man o no, raggiunge la sua piena maturità sia come persona che come supereroe, riuscendo, inoltre, ad equilibrare entrambe le parti della sua vita e tentando di aggiungere un qualcosa in più, l’amore. All’interno di questo secondo capitolo avrà non due, ma ben tre tute, una più bella dell’altra dal punto di vista del design. In Far From Home vengono però ulteriormente approfonditi anche personaggi secondari come MJ, interpretata da un’inaspettatamente brava Zendaya – che riesce a trovare una maggiore credibilità dopo Homecoming -, Ned, interpretato da un magnifico e divertentissimo Jacob Batalon che, all’interno del film, stringerà un rapporto molto particolare con Betty Brant; e Flash Thompson, del quale viene esplorato un po’ il background e il motivo per cui è così sbruffone e, forse erroneamente, sicuro di sé.
Ma arriviamo a lui. Sicuramente il personaggio più criptico ed affascinante dell’intero film , già discusso fin dai primi trailer. Mysterio. Jake Gyllenhaal, dopo aver rifiutato ruoli supereroistici, recita in un cinecomic e lo fa magistralmente. Il suo Mysterio è sicuramente uno dei personaggi meglio riusciti dell’intero MCU fino ad ora. Accattivante, tecnologico, ma, allo stesso tempo, retro sin dal look, Gyllenhaal porta sullo schermo un personaggio pieno di sfumature diverse e misteriose (come afferma il suo nome). Quentin Beck è una delle prime cose che saltano alla mente quando si pensa al film, quindi, si può dire che il personaggio ha fatto centro. Rimane un’unica domanda: è tutto come sembra dai trailer? Mysterio sarà un alleato del Ragno oppure nasconde una verità più oscura, un doppio volto? Torna, nella sua terza comparsa quest’anno in un film Marvel, Nicholas J. Fury, interpretato dall’iconico Samuel L. Jackson, l’unico ed inimitabile capo dello S.H.I.E.L.D., accompagnato dall’immancabile Maria Hill. E, statene certi, anche loro riservano un sacco di sorprese!
Tra gli unici difetti del film, oltre alla prima parte – un po’troppo blanda -, troviamo alcuni effetti visivi ed una CGI che, a volte, mostrano il loro lato debole. Parlo di alcune animazioni ed effetti applicati a quella maledetta e problematica tuta di Infinity War e qualche effetto di esplosione e del potere di Mysterio.
La colonna sonora viene curata anche questa volta da Michael Ghiacchino, il quale cura una soundtrack veramente fumettosa, action e sprizzante energia da tutti i pori. Essa conta anche una piccola citazione al primo film di Iron Man!
Arriviamo, dunque, alla parte più succosa e più interessante dell’intero film: la parte spoiler riguardante il vero villain del film e le scene post-credit.
Come dimostra il suo background fumettistico, il cattivo del film non poteva che essere il Mysterio di Gyllenhaal, entrato ormai di fatto nella mia personale top 10 dei migliori villain del MCU dopo Thanos, l’Avvoltoio e Killmonger. Si scopre infatti che Quentin Back non è altro che un collaboratore dello stesso Tony Stark, quest’ultimo responsabile di avergli rubato la tecnologia di realtà virtuale, cambiandole anche nome. Ebbro di vendett, Beck decide di costituire un gruppo di persone che, per qualche motivo, ce l’hanno con Stark – tra cui troviamo anche William direttamente dal primo film del supereroe di ferro. Gli sceneggiatori, ma anche Watts stesso, sono riusciti a dare una maggiore dignità al personaggio che nei fumetti è quasi un comic relief, un villain minore, dandogli un’armatura veramente bella dal punto di vista del design e del concept e una motivazione credibile e nuova, sebbene molto simile a quella dell’Avvoltoio del film precedente.
Arriviamo però alla prima scena post-credit. Dopo averle fatto provare l'”ebrezza” di poter volteggiare tra i palazzi di New York, Peter porta di nuovo a terra MJ. In quel momento un telegiornale mostra una notizia sensazionale: un video, chiaramente truccato, che mostra Spider-Man come un villain machiavellico e pericolosissimo, deciso ad eliminare l’umanità. Questo video, probabilmente montato a opera d’arte da William (uno dei superstiti del gruppo di Mysterio dopo la morte di Quentin), informa anche il mondo della vera identità del Ragno, Peter Parker. Nella scena fa anche la sua clamorosa entrata uno dei personaggi più famosi dell’universo di Spider-Man, J. Jonah Jameson, il direttore del Daily Bugle, fermamente convinto che Spider-Man sia una minaccia e pronto a fermarlo ad ogni costo. Questo è interpretato niente meno che da J.K. Simmons himself – attore premio Oscar che ha interpretato il personaggio anche nella trilogia del Ragno di Sam Raimi. La scena si conclude così lasciando il pubblico scioccato ed aggrappato saldamente alla poltroncina, facendo prospettare un futuro molto interessante e difficoltoso per il personaggio. Infine, che siano in arrivo i Sinistri Sei ora che l’Avvoltoio, Mysterio, Camaleonte (Dimitri) e Scorpion sono stati introdotti? In futuro vi sarà spazio per Dottor Octopus, LIzard, Electro, l’Uomo Sabbia e, soprattutto, Goblin?
La seconda ultima scena post-credit svela che, in verità, Nick Fury e Maria Hill, nel film, non sono altro che Talos e la moglie, gli Skrull buoni che abbiamo già visto in Captain Marvel. Lo swap con i veri personaggi potrebbe essere avvenuto già al tempo di Captain America: The Winter Soldier, quindi Talos, sotto ordini di Fury, ha agito nei giganteschi eventi del MCU come la guerra contro Thanos e la chiamata di Captain Marvel a soccorso degli eroi della Terra. Fury si trova, intanto, in una struttura nello spazio che sembrerebbe essere lo S.W.O.R.D., una sorta di S.H.I.E.L.D. galattico. Che Fury non ce la racconti giusta fino alla fine, che stia tramando nell’ombra e abbia un piano più grande? Che la prossima grande saga, dopo quella dell’Infinito, del MCU sia l’invasione segreta degli Skrull, magari la fazione cattiva della razza?