TITOLO ORIGINALE: Sonic the Hedgehog 2
USCITA ITALIA: 7 aprile 2022
USCITA USA: 8 aprile 2022
REGIA: Jeff Fowler
SCENEGGIATURA: Pat Casey, Josh Miller, John Whittington
GENERE: azione, commedia, fantascienza, avventura
Sulla carta, Sonic 2 di Jeff Fowler sarebbe un sequel da manuale, che continua la linea da umile e conciliante commedia per famiglie tracciata dal predecessore, puntando tutto sul carisma dei propri personaggi e (soprattutto) del villain interpretato da un Jim Carrey qui davvero a briglia sciolta. Ciò nonostante, proprio in nome di questo suo voler piacere a tutte le fasce di pubblico, la pellicola di Fowler sembra scindersi in due diverse tipologie di racconto e di prodotto. Da un lato infatti, ci troviamo di fronte ad una continuazione visivamente ed esteticamente più fantasiosa, solida ed eterogenea del predecessore, dall’altro invece, la sceneggiatura si abbandona a divagazioni che finiscono per cozzare con la natura, l’essenza e i paradigmi del progetto e Sonic 2 diventa un film alla stregua delle commedie demenziali di Paul Feig, con protagoniste Rebel Wilson o Melissa McCarthy. Questa distinzione è talmente evidente che, già a metà dell'avventura, uno spettatore più navigato potrebbe addirittura dubitare che l’effettivo interesse della produzione fosse effettivamente fare un film su Sonic.
Sulla carta, Sonic 2 è davvero un sequel da manuale, che rispetta tutte le regole che un seguito dovrebbe seguire, ampliando, migliorando, sviluppando, consolidando, ma soprattutto divertendo tutti, indistintamente. (Circa.)
Infatti, così come il suo predecessore (un film uscito nei cinema proprio a poche settimane dall’inizio della pandemia, che ha poi trovato nello streaming e nell'home video il proprio vero successo), anche questo secondo capitolo delle avventure del noto riccio blu, protagonista della serie di videogiochi Sega, è essenzialmente un umilissimo film per famiglie, che tenta di trovare un via di mezzo congeniale per soddisfare tanto gli spettatori più piccoli, con gag fisiche ricorrenti, un’euforia dilagante, personaggi simpatici ed un ritmo frenetico (eccezion fatta per qualche risvolto di trama); quanto quelli più adulti, siano essi fan di vecchia data dei videogames (attraverso citazioni e strizzatine d’occhio più o meno evidenti) o giusto fruitori occasionali (grazie ad una comicità invece più ambigua e sottintesa).
Di più, proprio in nome di questo scopo conciliante, Sonic 2 - che vede il ritorno di Jeff Fowler dietro la macchina da presa - sembra proprio essere diviso tra due poli e scindersi in due diverse tipologie di racconto e di prodotto.
Da un lato infatti, ci troviamo di fronte ad una continuazione visivamente ed esteticamente più fantasiosa, creativa ed eterogenea del predecessore (lo si capisce fin dalla primissima sequenza), che abbandona dunque le forme di un E.T. per la generazione alpha, di un Ted più corretto e garbato, di un Detective Pikachu meno ambizioso, per trovare una propria strada e definire, per poi ampliare, i propri orizzonti narrativi, esaltando al contempo i punti di forza, l’ipercitazionismo, l’esagerazione di alcuni suoi personaggi (e, di riflesso, pure le debolezze) del primo capitolo.
Dall’altro, la sceneggiatura, scritta a sei mani da Pat Casey, Josh Miller e John Whittington, si abbandona a divagazioni dai chiari intenti, ma che ciononostante finiscono per cozzare con la natura, l’essenza e i paradigmi del progetto, non apparendo nemmeno quali raffinati divertissement od inaspettati colpi di genio.
Per quanto riguarda il primo polo, Sonic 2 affianca al suo peloso, logorroico ed iperattivo protagonista altri due curiosi personaggi: l’amabile ed ingegnosa volpe bicoduta Tails (che si suggerisce possa provare qualcosa di più per il nostro riccio) e il determinato, serio ed irreprensibile echidna Knuckles (doppiato, in originale, nientemeno che da Idris Elba); i quali lo aiuteranno od ostacoleranno nel suo tentativo di fermare nuovamente il malvagio e pazzo dottor Robotnik, come sempre interpretato da un ben più appassionato Jim Carrey, qui a briglia sciolta per davvero.
Tuttavia - e arriviamo al secondo polo - tra un inseguimento e l’altro, la pellicola di Jeff Fowler si trasforma appunto in qualcos'altro, sfrutta la storyline parallela dei coniugi Wachowski (un James Marsden ed una Tika Sumpter raggianti, seppur marginali), ora pseudo-genitori di Sonic, e del matrimonio della sorella di lei alle Hawaii, per sfiorare i lidi della commedia demenziale alla Paul Feig. Il film si sofferma talmente tanto su questi segmenti alieni - dove la parte da regina è affidata alla comica Natasha Rothwell - che non ci saremmo affatto stupiti, se tutt’a un tratto avessimo visto spuntare una Rebel Wilson o una Melissa McCarthy da un angolo dell’inquadratura.
A dir la verità, verso metà del film, uno spettatore più navigato potrebbe addirittura dubitare che l’effettivo interesse della produzione fosse effettivamente fare un film su Sonic, visto quanto interesse e attenzione si dedicano a tutto ciò e a tutti coloro che gli stanno attorno. E questo a partire dallo stesso Jim Carrey, che continua ad essere una delle poche ragioni, oltre al divertimento versatile e senza troppe pretese, per cui consigliamo la visione di queste due pellicole.
Non a caso Sonic 2 inizia proprio con un segmento a lui dedicato e, sempre non a caso, ogni singola sequenza che lo vede solisticamente partecipe, o in compagnia dell’esilarante assistente Stone, riesce a regalare gli unici attimi di imprevedibile, sfrenata e assurda follia ad un’opera che, proprio come la sua precorritrice, appare abbastanza, forse fin troppo controllata.
Sono inoltre proprio questi momenti di assoluta extravaganza di Carrey a donare sostegno e vigore ad una sceneggiatura che amplifica i difetti del primo Sonic anche e soprattutto nelle fattezze di un racconto estremamente semplice e lineare, in cui, come in un videogioco, si supera pigramente livello dopo livello, fino ad arrivare alla minaccia finale, quella più grande, forse insormontabile.
E in questo non ci sarebbe nulla di male, d’altronde, per quanto svogliata e banale, si tratta pur sempre uno script che deve rifarsi e reinventare un materiale di partenza narrativamente povero. Non fosse che nulla all’interno di questi innocui livelli riesca a fugare la loro (unica e vera) natura di riempitivi neppure troppo brillanti, utili soltanto ad imbottire una narrazione di per sé priva di grandi guizzi, la quale riflette quanto basta su questioni polverose come la famiglia, l’eroismo, la crescita e la responsabilità, palesando un’evoluzione del personaggio di Sonic fondata letteralmente sul nulla.
Considerati però i fini del progetto e valutandolo come mero prodotto di intrattenimento per famiglie, Sonic 2 non può non definirsi un film riuscito. Tutto sta, ora come ora, nello sperare che l’apparente abbandono delle scene da parte di Jim Carrey non privi questo neonato universo della sola e unica àncora che finora l’ha tenuto a galla.
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