TITOLO ORIGINALE: Maestro
USCITA ITALIA: 20 dicembre 2023
USCITA USA: 22 novembre 2023
REGIA: Bradley Cooper
SCENEGGIATURA: Bradley Cooper, Josh Singer
CON: Bradley Cooper, Carey Mulligan, Maya Hawke, Matt Boomer
GENERE: drammatico, biografico, sentimentale
DURATA: 129 min
PIATTAFORMA: Netflix
In concorso alla 80ª edizione della Mostra del Cinema di Venezia
Dopo A Star is Born, Bradley Cooper torna a cimentarsi dietro la macchina da presa con un film che affronta la figura, il genio e il matrimonio del compositore e direttore d'orchestra Leonard Bernstein. Purtroppo, Maestro si rivela una pellicola alla quale manca un nucleo, un cuore discorsivo ed estetico, un baricentro. Una che evita totalmente le responsabilità di anche solo un barlume di visione, celandosi e celando la sua risibile ed autentica ambizione, e la propria innocuità dietro il proverbiale dito di una citazione dello stesso compositore.
È una di quelle occasioni che, per un regista - specie per uno nel farsi - capitano una volta nella vita, un film come Maestro. Un’occasione che, non senza una certa dose di fortuna (sarebbe disonesto non ammetterlo) è capitata ad un Bradley Cooper alla sua seconda esperienza dietro la macchina da presa, dopo il bel melodramma musicale-remake dal gusto classico A Star is Born, che ha contribuito a lanciare definitivamente Lady Gaga nel mondo del cinema. Da stolti, sarebbe inoltre non riconoscere come vi sia un vero e proprio divario - in termini di soggetto ed ambizioni - tra quello e questa sua seconda volta.
Come forse ben saprete, infatti, Maestro racconta la storia dell’immenso compositore e direttore d'orchestra Leonard Bernstein, o meglio - come sostiene lo stesso Cooper - dello specifico aspetto, nella sua biografia, che lo ha convinto ad accettare la proposta di un certo Steven Spielberg (qui in veste di produttore; conquistato, si dice, dai primi venti minuti dell'esordio registico dell'attore) e ad aderire infine al progetto, ponendosi per giunta sia dietro il tavolo della sceneggiatura, sia di fronte alla macchina da presa. Questo aspetto è il particolare e complesso (come quasi tutti, del resto) rapporto di coppia tra l’artista e la moglie Felicia Montealegre, attrice (tra le prime ad imporsi in televisione) ed attivista sociale di origini costaricane e cilene un po’ scomparsa dalle cronache o, per dirla con una precisa immagine della pellicola, adombrata dall’imponenza artistica, pubblica, storica del compagno.
È allora proprio su questo punto, più che su tanti altri, ché si concentra il copione scritto dall’attore insieme allo sceneggiatore Josh Singer (autore di tanta TV come Fringe e Law & Order, e di grandi film biografici quali Il caso Spotlight, The Post e First Man) e poi l’opera in sé e per sé. Ossia - come vediamo in quella suggestiva, ma didascalica inquadratura di cui sopra - a far risplendere di luce propria questa grande donna, questa “Giovanna D’Arco”, al di là e, talora, pure per colpa del genio e della personalità schizofrenici, vorticosi, instancabili, inafferrabili, frammentari, voraci dello stesso Bernstein - per cui la musica, si desume dalla pellicola, è sempre stata un necessario tentativo di dare ordine e senso, pur nella frenesia, a tutti i lati della propria esistenza. Tant'è che, come molti faranno notare, Maestro avrebbe potuto benissimo intitolarsi Maestra.
A questa precisa scelta editoriale conseguono inevitabilmente (fin troppo pochi) pregi e (molti) difetti. Il merito principale del film di Cooper è dunque il regalarci una Carey Mulligan in stato di grazia, già lanciata verso la notte degli Oscar, anche grazie l’aiuto consapevole(?) della sua co-star, che, come avveniva nel già citato A Star is Born, pare autosabotarsi, rianimando il musicista con una prova carichissima, spiritata, svenevole, sin troppo sorridente, artificiosa ancor prima di mettere su un mascherone.
Maestro non riesce tuttavia a far conciliare questo suo lavoro sulla figura di Montealegre con l’altro suo grande (e teoricamente principale) intento: raccontarcelo, questo uomo e questo artista, superate le banalità, le curiosità, tutto ciò che di scontato e ridondante si potrebbe dire sulla propria figura, pubblica e privata. Anzi, sembra che tutto ciò che di significativo ed importante c’è stato nella sua vita avvenga fra un’ellisse e l’altra, fuoricampo; e la messa in scena, dal canto suo, non è sofisticata, né sintomatica al punto da farcelo intuire, di porlo in sottrazione. Tra i motivi, i tratti e la questioni che compongono l’ideale ritratto di Cooper e Singer vi sarebbe inoltre la provata bisessualità del compositore, che ciononostante questi ultimi affrontano in maniera non particolarmente brillante, approssimativa, fin troppo innocua, come se non volesse urtare nessuno (in primis, gli eredi, i quali hanno appoggiato il divo sin dalle primissime critiche relative al progetto).
Ne risulta così una pellicola parimenti (a Bernstein) schizofrenica a partire dal (talora ottuso) montaggio, alla quale manca un nucleo, un cuore discorsivo ed estetico, un baricentro. Una che evita totalmente le responsabilità di pure un barlume di visione, celandosi e celando la sua risibile ed autentica ambizione, e la propria incertezza dietro il proverbiale dito di una citazione dello stesso compositore, posta in esergo, a manifesto (“un’opera d’arte suscita domande, non fornisce risposte”), e risolvendosi in un finale non soltanto più melodrammatico, drammaturgicamente facile e sensazionalistico, ma anche più sgraziato (per non parlare della sgradevolezza di una giustapposizione incomprensibile) di quello di A Star is Born.
È questo ahinoi l’onere a cui deve sottoporsi chiunque voglia godersi l’innecessariamente suggestiva fotografia di Matthew Libatique e (ri)ascoltare le intense ed ammalianti composizioni di un genio della musica tout court. Che, in Maestro, esplodono in scena, eclissando ed ammutolendo le immagini.
Ti è piaciuta la nostra recensione? Se sì, lascia un like e condividi l’articolo con chi vuoi.
In più, per non perdere nessun’altra pubblicazione, assicurati di seguirci sulle nostre pagine social e di iscriverti alla nostra newsletter.