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A PROPOSITO DEI RICARDO SAREBBE UN OTTIMO FILM, SE SOLO...

SCHEDA

TITOLO ORIGINALE: Being the Ricardos
USCITA ITALIA: 21 dicembre 2021
USCITA USA: 10 dicembre 2021
REGIA: Aaron Sorkin
SCENEGGIATURA: Aaron Sorkin
GENERE: drammatico, biografico
PIATTAFORMA: Amazon Prime Video

VOTO: 6.5

RECENSIONE:

Dopo aver dato prova di grande consapevolezza e puntualità nell’affrontare e mettere direttamente in scena una delle storie più celebri ed importanti del Novecento americano ne Il processo ai Chicago 7, Aaron Sorkin torna a parlare di precursori, nello specifico, di una donna arguta, scaltra, intelligente, suadente, sinuosa, ironica, sofisticata, puntigliosa che si ritrova a dover combattere contro l’immagine e l'idea che gli altri hanno di lei. Purtroppo, A proposito dei Ricardo, più che un'equilibrata e briosa biografia, si rivela essere un’agiografia patinata e fin troppo convenzionale, quasi monocorde, in cui la Lucille di una splendida Nicole Kidman non è mai e poi mai messa in crisi, contraddetta o svigorita drammaturgicamente.

LUCILLE E IO

Cos'è la risata? Per molti forse una reazione spontanea, spesso (ma non sempre) utilizzata per denotare uno stato di generale ilarità. Non per l’attrice Lucille Ball (Nicole Kidman), il marito co-star Desi Arnaz (Javier Bardem) e il team di lavorazione della sitcom Lucy ed io. Per loro, la risata è (o, meglio, era) invece il fine ultimo di un processo creativo e produttivo lungo ed estenuante, sensibile ad influenze e stravolgimenti di vario tipo (non solo artistiche), che, se paragonato al di per sé minimo e semplice risultato che si desidera ottenere, potrebbe sembrare lì per lì addirittura smisurato.

Non fosse che stiamo parlando di uno show in grado - pur nella sua generale e superficiale modestia espressiva - di turbare, sedurre, condizionare e rivoluzionare un immaginario culturale e, con esso, una nazione intera. Di uno dei programmi televisivi più visti della storia. Di un prodotto che ha rivoluzionato il mondo delle sitcom e il modo di immaginare, scrivere e produrre televisione, divenendo un modello inevitabile per tutto ciò che è venuto dopo. Per intenderci, Lucy ed io è talmente un pilastro della cultura e dell’immaginario nordamericani da venire citata e ripresa ancora oggi (vedi i primi due episodi della recente WandaVision).

LA TERZA REGIA DI AARON SORKIN

E, proprio con un risata o, più precisamente, con un pubblico che ride, il pluripremiato sceneggiatore Aaron Sorkin sceglie di aprire il suo terzo film da regista, A proposito dei Ricardo, che, a partire dal racconto della settimana “spaventosa” in cui Lucy ed io stava per essere cancellato - dopo che, in pieno clima maccartista, Lucille Ball venne sospettata di essere una comunista -, vuole tracciare il ritratto di questa grande star della TV, raccontare il suo rapporto con il marito-collega-produttore-consigliere-protettore ed offrire, al contempo, un quadro quanto più completo, sfaccettato, ma sempre e comunque attualizzato della vita davanti e dietro i riflettori della storica sitcom e della sua intensa produzione.

Dopo aver dato prova di grande consapevolezza e puntualità nell’affrontare e mettere direttamente in scena una delle storie più celebri ed importanti del Novecento americano ne Il processo ai Chicago 7, Sorkin torna a parlare di precursori, di personaggi più avanti del proprio tempo (come ha già fatto - da sceneggiatore - in The Social Network e Steve Jobs). Nello specifico, di una donna arguta, scaltra, intelligente, suadente, sinuosa, ironica, sofisticata, puntigliosa. Una che, nella scena, è (rap)presentata come un’oca sbadata, ottusa e pasticciona e che quindi, nella realtà, deve combattere tra l’immagine e l'idea che gli altri hanno di lei e la personalità di un’attrice che ambisce a fare la regista (e spesso prevarica chi è preposto in quanto tale), conscia dei labirinti della drammaturgia, più sveglia di molti suoi colleghi, insomma alla ricerca di un riconoscimento sociale e artistico.

Un riconoscimento che la società di allora (parliamo degli anni ‘50) le negherà forse per tutta la vita e che ora, in questo periodo di rivendicazioni femminili e femministe, bisogna - per non dire si può - discutere, riconsiderare e ricostruire.

A proposito dei Ricardo Cinemando Recensione

BIOGRAFIA O AGIOGRAFIA?

Sorkin fa allora di A proposito dei Ricardo il palcoscenico perfetto per permettere ad una Nicole Kidman molto convincente (non abbastanza però per vincere un Golden Globe) di interpretare il Lucy’s Game, il gioco di Lucy. La pellicola entra dunque in perfetta sinergia con la sua protagonista, modificando il proprio tono in base al preciso momento della vita dell’attrice che sta mettendo in scena, addirittura plasmando la sua stessa essenza attorno alla personalità di quest’ultima. Tuttavia, nel fare questo, il regista cade nuovamente nell’errore, già commesso nel film precedente, di dare vita ad un racconto più simile un’agiografia patinata, fatta su misura per un pubblico quasi esclusivamente americano. Ad un film in cui, alla stregua di quanto riscontrato nel recente House of Gucci, Lucille non è mai e poi mai messa in crisi, contraddetta o svigorita drammaturgicamente. D’altronde, lo si poteva intuire anche solo dalla sequela di aggettivi (perlopiù positivi) da noi elencati qualche riga sopra.

Questo non significa però che A proposito dei Ricardo sia un film trascurabile o, peggio, insufficiente. Al contrario, basterebbero anche solo le capacità da sceneggiatore di Sorkin e le interpretazioni di un cast attento e meticoloso - di cui, oltre alla Kidman, ci sentiamo di citare un Javier Bardem la cui versatilità non finisce mai di sorprenderci, un J. K. Simmons irrinunciabile ed un Tony Hale che fuoriesce più del solito, smarcandosi dal vignettismo che lo contraddistingue - per fare di questa pellicola un appuntamento irrinunciabile.

CONCLUSIONI

Ciò nonostante, sarebbe comunque sleale non accorgersi come l’impegno di Sorkin nella scrittura di uno script che riesce a riassumere tutta la dote cinetica, il dinamismo comico, l’attenzione al dettaglio e dunque la precisione compositivo-creativa della propria protagonista, avanzando inoltre alcuni discorsi davvero interessanti, quali l’assonanza-dissonanza del tutto conveniente tra pubblico e privato, tra vita in e fuori dalla scena, tra realtà costruita e reale; venga appiattito, una volta giunti alla fase di ripresa, da un approccio abbastanza convenzionale, scialbo e ridondante al genere biografico.

Quello che, nelle mani di un regista più ispirato, avrebbe potuto essere un testo realmente conforme all’icona che intende raccontare: ironico, brioso, pittoresco, dirompente; cinematograficamente stimolante, magari spassoso nell’esposizione e travolgente nel contenuto, in quelle di Sorkin viceversa, si riduce ad un’opera che, quando non si confonde ed inebria del richiamo ad altri prodotti, suoi o di colleghi - Studio 60 on the Sunset Strip, The Newsroom, ma anche Hollywood, Ave, Cesare!, La La Land, Mank - aspira solo ed unicamente a ricordarci quanto brava e sagace fosse Lucille Ball, quanto rozza fosse la Hollywood et similia del tempo e perché la storia di A proposito dei Ricardo sia quanto mai attuale. Un po’ pochino.


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Pubblicato da Nicolò Baraccani il 11 Gennaio 2022
Categorie
  • Cinema
Tag
  • 2021
  • Aaron Sorkin
  • BIOGRAFICO
  • DRAMMATICO
  • J. K. Simmons
  • Javier Bardem
  • Nicole Kidman
  • Oscar 2022
  • STORIE VERE
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